RASSEGNA STAMPA
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LA SPA, CREATA DA LINO GERVASONI, E’ PRESIEDUTA DA MICHELE DE TAVONATTI
EUROCREDIT 99, ORA BRESCIA FA BUSINESS CON I FALLIMENTI
Al lavoro con i concordati del gruppo “Belleli”: un’operazione da 600 milioni
Il mondo delle procedure fallimentari, per chi non mastica diritto commerciale e non frequenta tribunali, può apparire intricato, oscuro, pericoloso. C’è che, nella Brescia industriale e finanziaria è riuscito a trasformare questo mondo in business. Oggetto della Eurocredit 99 SpA (quasi 400 milioni di euro in patrimonio immobiliare), fondata da Lino Gervasoni e presieduta da Michele De Tavonatti, sono proprio le aziende in dissesto in fase di decozione, vincine alla battuta d’arresto. La società, infatti, interviene quando la procedura concorsuale è arrivata, presenta richiesta di concordato (con la nuova riforma fallimentare chiunque può farlo, in precedenza invece la società doveva acquistare la proprietà dell’azienda) e si “accolla” la gestione di tutta la posizione, con tutti i grattacapi, ma anche i benefici che ne derivano. “La nostra attività – spiega Gervasoni – è stata fin dall’inizio l’acquisto dalle banche e dalle aziende di crediti, con particolare riferimento a quelli garantiti da ipoteca su immobili e a quelli in qualche modo riferibili a procedure concorsuali”. I dati statistici segnalano più di 111 mila procedure fallimentari pendenti in Italia, creditori chirografi mediamente soddisfatti sono nel 10% dei casi. La durata media dei procedimenti si aggira intorno agli otto anni (non sono rari i casi di fallimenti aperti dieci-quindici anni fa e non ancora conclusi), mentre l’incidenza dei costi diretti del fallimento supera mediante il 20% dell’attivo patrimoniale realizzato. Scalando il motore con alcune operazioni e carattere locale (Cella SpA, Adige SpA, Edilimpianti SpA, Memastrapparava di Lumezzane), la macchina ora è in moto con i concordati del gruppo mantovano Belleli, che verso la metà degli anni Novanta era una delle prime aziende costruttrici di impianti petroliferi. “In particolare – spiegano Gervasoni e De Tavonatti – sono stati presentati i concordati della Beleli holding e della Beleli finanziaria. Le posizioni che andranno a sistemarsi assommano a circa 600 milioni, co n ricaduta significativa sulle aziende e sui fornitori delle aree di Mantova e Pavia”. La società iscritta nell’elenco speciale degli intermediari creditizi (grandi finanziarie) è sottoposta al controllo e alla vigilanza della Banca d’Italia.
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