BRESCIA | VIA ALDO MORO, 19 | 21° PIANO DEL CRYSTAL PALACE | P.IVA 03446550174 | C.F. 01819430982
Veduta Crystal Palace

RASSEGNA STAMPA
Politica


« Torna alla rassegna stampa

LINO GERVASONI

RECUPERA INIZIATIVA POLITICA NEL GOVERNO DELL’ECONOMIA


Collaborazione fra culture, riforme, adeguamento dello stato sociale devono essere i capisaldi della linea politica del pentapartito. Dalla nostra capacità di gestione di questi punti misureremo nei prossimi anni la possibilità di restare protagonisti in una società che dà sempre meno rilievo all’astrazione politica o agli ideologismi e richiede concretezza di risposte e risoluzioni per i grandi problemi sociali sul tappeto. La D.C. non può giocare di rimessa né ora né sin tanto che l’elettorato la collocherà al centro della vita politica italiana. E non può farlo in particolare oggi e in concomitanza con importanti variazioni economiche positive, se pur ancora in parte latenti a seguito dell’abbassamento del prezzo del petrolio e del dollaro. Infatti l’inflazione è un forte declino; il reddito nazionale ha ripreso a crescere; la produzione industriale tira in misura tutt’altro che trascurabile; molte realtà produttive hanno ritrovato uno stato di salute di cui non godevano fin dalla fine degli anni se ssanta; la Borsa Italiana, gode di una congiuntura favorevole; l’interesse di molti operatori internazionali sulle realtà produttive del paese ha cambiato notevolmente disegno e sicuramente verso il meglio. Subito tuttavia si impone una prima annotazione: pressoché nessuno dei fatti positivi appena ricordati porta il segno prevalente di decisioni politiche. È vero: vi è stato un grosso scontro politico, vinto dal governo, sulla scala mobile; vi è stato anche un primo fin troppo positivo risultato della cessione di istituire i fondi comuni di investimento. Ma il calo dell’inflazione è avvenuto quasi esclusivamente per il crollo dei prezzi delle materie prime in atto a livello mondiale e per le politiche disinflazionistiche adottate da altri paesi; il miglioramento, anche diffuso, dei conti a livello aziendale è avvenuto per una migliore capacità dell’impresa italiana di affrontare in modo tecnicamente e politicamente più agguerrito l’attuale difficile fase di transizione e per il concomitante pesante ac cumulo di ritardi culturali e contrattuali del sindacato. Per contro i dati strutturali rimangono tutti di segno preoccupante. La disoccupazione, in particolare quella giovanile e femminile, non accenna a diminuire; la situazione del Mezzogiorno è costantemente grave; il deficit della pubblica Amministrazione ha raggiunto e mantiene livelli incompatibili con qualsiasi politica di allocazione delle risorse che ci riporti su un sentiero di sviluppo più accentuato. Ed è allora su questo terreno, certo non facile ma estremamente stimolante, che la Dc deve vincere la sfida con se stessa e con il paese per recuperare con un serio e ben articolato programma di medio periodo di governo dell’economia. In questa ottica la manovra di allocazione delle risorse tra consumi ed investimenti non è una manovra da lasciare solo alle grandezze monetarie, ai tassi di interessi ed al riequilibrio del deficit per parte pubblica. In un quadro di compatibilità da ristabilire, è necessario inserire una manovra a guida inevitab ilmente pubblica su alcuni grandi programmi di investimento. Per esempio il programma energetico, il programma telecomunicazioni, il programma ferroviario, quello portuale, alcuni progetti di metropolitana regionale ed urbana, il piano aeroportuale potrebbero permettere, ove si voglia agire speditamente, una accelerazione annuale degli investimenti per migliaia di miliardi. Si tratta di maggiori investimenti possibili con lungimiranti decisioni politiche il cui contenuto è quasi esclusivamente interno e che garantirebbero migliaia di posti di lavoro. A noi farci carico in modo determinato di questi problemi, non meno che del problema della pace, della famiglia, della casa e della scuola. E di questo è nostro dovere primario rendere più consapevole l’opinione pubblica troppo spesso distratta ad arte da chi non è certo disinteressato. Che il Congresso allora divenga un Congresso nuovo, attento alla elaborazione di proposte precise e vincenti, un Congresso che, cogliendo queste opportunità, possa rilancia re una Dc interprete di tutte le istanze del paese.

-> Download PDF


Credits by IMPULSE Srl | 2009 | All right reserved